Gran Nomenon : Via Nomale
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Montagna dalle forme slanciate, soprattutto se vista da Nord, messa in secondo piano dalla vicina Grivola di 500 metri più alta. In comune hanno però la cattiva qualità della roccia il che rende queste due bellissime cime poco frequentate. Gita fattibile in giornata oppure pernottando al bivacco Gontier con sottotetto con letti e piumoni aperto a tutti o piano di sotto chiuso (chiedere le chiavi per via telefonica).
Historique de l'itinéraire
Storico:
1° salita: 25 giugno 1877 - Antonio Boggiatto, Antonio Castagneri, Felice Montaldo. Per il crestone NNE, discesa per lo stesso itinerario.
2° salita : 7 agosto 1883 - Ottavo Bougiot, Séraphin Henry, George Yeld. Salita per la cresta N (attuale via normale), discesa per la parete SE e la cresta S.
3° salita : 12 agosto 1885 - Cesare Fiorio, Carlo Ratti (senza guida). Per la cresta N, discesa per lo stesso itinerario.
Prima discesa con gli sci e snowboard conosciuta: 2017
Description
Avvicinamento: Da Vieyes, imboccare il sentiero n° 5 che inizialmente sale con ripidi tornanti fino alle costruzioni di Pian Pessey. Poco dopo, ignorare il sentiero che sale a destra (sempre al bivacco Gontier ma con percorso più impervio e meno diretto) e raggiungere un ponticello in legno che permette di attraversare il torrente Nomenon. Con percorso ora più ripido, il sentiero prende quota più velocemente per superare il salto di rocce fino a quota 1975 dove, con un altro ponticello, si riattraversa il torrente passando vicino agli alleggi Petit Nomenon. Proseguendo ora su terreno più aperto si raggiungono altri due ruderi raggiunti i quali si sale ancora per 150 metri attraverso un boschetto fino a raggiungere un terzo ponte: da qui, in 10 minuti su prati, si arriva al Bivacco Gontier bivacco. (2/3 ore in base al passo).
Dal bivacco si procede ora per terreno ancora escursionistico ma reso più insidioso dal terreno più sconnesso, dall'assenza di tracce e/o sentiero e con radi ometti e frecce gialle.
Raggiungere il ponticello, NON oltrepassarlo, e imboccare in flebile traccia con sporadici ometti che permette di oltrepassare agevolmente il dosso costellato di enormi massi. Superata una piccola conchetta, si prosegue in direzione del dosso erboso a quota circa 2600 m. salendo prima per prati, poi su pietraia (frecce gialle sui massi più grandi e ometti). Raggiunto il dosso, di risale il costone erboso fino quando questo non viene interrotto da alcune balze rocciose e si piega leggermente a destra puntando al col de Charbonnière raggiungendo la dorsale spartiacque pochi metri più in alto della massima depressione senza particolari difficoltà (1/1:30 ore dal bivacco, 2:30/4:30 ore da Vieyes).
Salita: dal colle, aggirare il primo gendarme sulla destra (versante ovest, ometti) per poi riportarsi subito sulla cresta aggirando il secondo gendarme sul versante est proseguendo per rocce a blocchi (sempre sul lato est a pochi metri dal filo) fino a raggiugnere una caratteristica roccia a forma di orso . Da qui proseguire a breve distanza dalle cresta fino a quando quest'ultima si impenna. Due possibilità, a seconda delle preferenze.
Prima opzione: attraversare il canale verso sinistra e risalire lo speroncino a sinistra di esso per placche interrotte da cengette di roccia compatta (II, roccia ottima) fino a quando l'arrampicata diventa più continua ed esposta per deviare di nuovo a destra e riportarsi verso la cresta salendo un canalino rotto e instabile (I+, roccia rotta)
Seconda opzione: risalire il canale e/o le roccette appena a destra fino a raggiungere in leggero traverso il fanalino rotto sopracitato (passi di I, roccia marcia).
In ogni caso, superato il canalino, proseguire restando in prossimità del filo fino a quando non si vede la possibilità di attraversare verso sinistra per imboccare un primo canalino (attenzione a non attraversare troppo in basso rischiando di ritrovarsi su infide, ripide e spesso bagnate placche). Risalire il canalino senza farsi portare fuori via da una corda penzolante su un gendarme a destra (I, roccia pessima) fino ad attraversare ancora a sinistra intercettando un altro canalino più ampio (I, roccia pessima) che porta all'ultimo risalto che si supera grazie a un muretto fessurato (5 m, II+, roccia buona), poi per rocce più appoggiate (I, terriccio) in cima. Difficoltà complessiva PD+, circa 600 metri di dislivello di difficoltà.
La discesa forse è più infida della salita, e richiede più o meno lo stesso tempo. Sono presenti alcuni cordoni passati attorno a roccioni poco affidabili nei salti più ostici. (1:30 la cresta, 1 ora dal colle al bivacco, 2 ora a Vieyes)
Remarques
Le difficoltà sono continue sul I su quasi tutta la parete (quindi relativamente non elevate), ma una fattore sicuramente da non sottovalutare è l'elevata quantità di detriti nella parte passa e la roccia davvero pessima nella parte alta.
Matériel
Utili cordoni da abbandono per le doppie, poiché la parete è soggetta a crolli che potrebbero spazzare via parte del materiale abbandonato.
Accès en transport en commun
We didn't find any public transport stop point in a 5 km foot range from any route access point.
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Imprimé le 26 juillet 2025 17:10