M.Cabianca:Dal L.Fregabolgia per il versante N.Traversata P.Valrossa 2450>V.dei Frati>P.Aviasco 2289>Passaggio Corni Sardegnana 2360>Vallone>Pagliari
Jeudi 1 mai 2014













Météo
Il mattino soleggiato e fresco,1°C a 1600 m alle 7:00; Verso le 10 arrivo dei primi cumuli. Alle 11:30 coperto e inizio di precipitazioni intermittenti di acqua mista neve gelata a 2200 m. Alle 12:30 ampie temporanee schiarite ben soleggiate. Dalle 15 alternanza di piovaschi e brevi soleggiamenti.
Conditions
Attualmente l’itinerario è complessivamente in buone-ottime condizioni. La navetta porta fino al limite della neve, m 1670 ca. L’arrivo sci ai piedi è possibile comodamente sino a 1550-1600 m di quota, poi attraversamento del Brembo e a piedi lungo la strada fino a Pagliari.
Neve per lo più trasformata, firn quasi perfetto nel Vallone di Valrossa (qualche grumo di svalangamento non fastidioso nella parte alta). Nel “Vallone” neve invernale pressata nel couloir di accesso poi un tratto con farina recente scaldata (pesante ,ma buona), quindi tratto intermedio, causa orario e trasformazione dello strato superficiale ancora in corso, pesante e cedevole nei primi 20 cm, in ultimo trasformata ” marcetta” in superficie mista a sabbia (come sovente si riscontra un po’ ovunque quest’anno) leggermente lavorata dalla pioggia.
Pericolo valanghe moderato, però bisogna fare attenzione al ciclo delle temperature e allo stato del cielo notturno; i pendii in quota sono ancora molto carichi e le cornici piuttosto pronunciate, le valanghe già scaricate sono relativamente superficiali, credo non definitive.
Durée
7 ore circa per tutto il giro compreso soste.
Commentaires personnels
Quando Mattia mi ha lanciato l’idea della traversata Cabianca-Valrossa con uscita dai Corni di Sardegnana ho ripensato ai primi anni del mio sci alpinismo durante i quali, con scarso successo, avevo fatto qualche incursione nella zona del Calvi. Il Cabianca-Valrossa era una classicona non proprio banale, vista la severità dei luoghi, che mi era sempre sfuggita anche perché con il passare degli anni l’avevo un po’ snobbata. L’uscita dai Corni di Sardegnana sciando il “Vallone” aggiungeva inoltre quel tocco di in-usualità che mi ha fatto subito aderire alla proposta. Devo dire che “Surly” nonostante lo pseudonimo ha ancora un ottimo feeling con la sua terra, aveva visto giusto. La traversata è molto bella e di buon livello, contrariamente a ciò che pensavo abbiamo trovato la solitudine e l’avventura che mai mi sarei aspettato in un luogo tanto caro e famoso tra i Bergamaschi (forse anche loro sono emigrati nella vicina Confederazione).
In fondo basti pensare che la traversata “Calvi, lago dei curiosi, Spalla del Cabianca, M. Cabianca, M. dei Frati, P.sso d’Aviasco, Vallone dei Frati, Carona era già censita nella bellissima guida di Beniamino Sugliani edizione 1939, viene riproposta nell’edizione del 1971; leggermente diversa nell’epilogo viene inserita nell’edizione del 1990 per privilegiare una maggior propensione verso la ricerca della bella sciata a discapito della performance alpinistica.
Solo nella guida del 1977, “Dal Sempione allo Stelvio” di Malnati lo stesso itinerario viene proposto con la salita al Cabianca attraverso la “Tacca dei curiosi”(il passaggio dalla “Spalla di Cabianca”viene segnalato come alternativa), l’autore lo stigmatizza così: “Itinerario di grande soddisfazione, riservato ad esperti sciatori alpinisti, da effettuarsi soltanto in condizione di neve sicura”.
Con l’aggiunta della discesa del “Vallone”, forse poco frequentata anche dagli stessi bergamaschi, l’itinerario acquista ancora un fascino maggiore e quale anno migliore, viste le precipitazioni molto simili a quelle dei tempi del Sugliani, si poteva scegliere per provarci; mi vien da dire che l’epoca indicata in alcune guide tra Aprile e Maggio come migliore per andarci, che con l’andamento stagionale dell’ultimo decennio poteva sembrare anacronistico, quest’anno torna ad essere in perfetta sintonia.
Commento personale di Surlyswiss[u][/u]
Surlyswiss is back home!!
Scherzi a parte, mi ha fatto piacere che anche al palato fine di Edoardo questa sciata sia piaciuta. La conca del Calvi offre un bel pò di opportunità, sopratutto dopo il Trofeo Parravicini, quando è possibile portarsi quanto meno fino a Pra del Lago motorizzati (adesso poi con il servizio navetta non si incappa più in divieti - finalmente anche in Val Brembana, qualcosa sta cambiando e forse, dico forse, gli amministratori locali iniziano a capire, con cinquanta anni di ritardo, che lo scialpinismo è una risorsa per il turismo importante).
Chiusa la parentesi, avevo sciato il "Vallone" ormai 4 lustri fà e me lo ricordavo bello; anche allora, seppur con un decimo della neve che abbiamo trovato stavolta, occorse calarsi, quindi a chi intende sciarlo, consiglio di aver con se una corda e qualche cordino di abbandono. Per il resto, è un bell'itinerario che completa il giro classico del Cabianca - Vallerossa, per nulla frequentato forse per via della calata che bisogna mettere in conto. Ma io penso che ci vadano in pochi più che altro perché lo scialpinista orobico è prigioniero dell'ansia di dover "prendere giù il tempo", ripetere gli stessi percorsi sempre più velocemente e poter/dover essere a casa alle 12.30 che ci sono gli gnocchi a pranzo e poi resta così libero tutto il pomeriggio per sentirle su dalla moglie, ahahahah.
Ce ne stanno poi altri, come dicevo, nella conca del Calvi di giri belli e non escludo che quest'anno per la "terza" (la prima fu all'Arete, la seconda questa) tornerò a "casa" sciando tutta sta mole di neve che ci sembra davvero averci riportato indietro agli anni della prima edizione del Sugliani, tanto cara all'amico Edoardo.
Commentaires
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Imprimé le 14 août 2025 14:46