Pizzo di Coca : in traversata per cresta dal Passo di Coca
Fusionner des documents
Attention, les photos associées ne seront pas supprimées et deviendront orphelines.
Si vous souhaitez juste modifier le titre ou les documents associés (ex : déplacer une sortie vers un autre itinéraire), il suffit de modifier le document.
Si ce document est un doublon comportant des photos, demandez @Modo_Topo_FR de fusionner les doublons pour déplacer les photos sur le document conservé.
Points de passage
Itinéraires
Articles
Images
Rapports incidents/accidents
Description
Salita 1° giorno: da Ca Pizzini 1041 m (Centrale idroelettrica di Armisa) seguire la ripida stradina (divieto di transito senza permesso) e salire a fino alle baite Prataccio 1458 m dove essa termina, oltrepassare per sentiero ben marcato le Baite Michelini 1499 m che per esso con un lungo traverso verso S con alcuni sali e scendi si passa dalla quota 1522 m ed in seguito ci si porta in centro alla valle principale fino a trovare la deviazione con indicazione Bivacco Corti e Resnati in lamiera rossa già ben visibile al di sotto di un gosso masso, proseguire per il Bivacco Corti e passare nelle vicinanze della quota 1672 m dove il sentiero sale ripido nella fitta vegetazione di ontani (maross), a circa 1850 m si trova un'indicazione BC=bivacco Corti e seguendo questi bolli su terreno poco agevole si passa nei pressi della quota 1933 m da dove verso S si raggiunge una selletta a destra SW della quota 2091 m, da dove si traversa una serie di avvallamenti in parte esposti fino a circa 2250/2300 m poi salire per tracce di sentiero con alcuni bolli ora più agevole fino a raggingere da sinistra a destra l'edificio in muratura del Bivacco Corti 2509 m.
2° giorno: Bivacco Corti 2509 m salire per tracce di sentiero per circa 60/70 m di dislivello, per poi attraversare in piano e raggiungere la Vedretta del Lupo attraversarla in direzione del Passo di Coca 2645 m al suo centro dove è più pianeggiante e una volta raggiunto il Passo di Coca 2645 m, si sale per l’elementare cresta SW della quota 2806 m. Proseguire poi sempre facilmente per la cresta spartiacque fino al piede delle rocce del Dente di Coca. Il primo ripido tratto si evita sulle rocce di destra; I°. Si superano poi sul filo una quarantina di metri di ripide rocce; II°, III° -. Arrivati così ad un comodo terrazzo poco sotto la vetta, si salgono direttamente gli ultimi venti metri di rocce; II°, II° +. Dalla vetta del Dente di Coca 2924 m, scendere per una trentina di metri sul versante meridionale, poi riportarsi sul filo spartiacque. Qui un ottimo ancoraggio su spuntone permette una comoda corda doppia di venti metri sul versante E. Traversare in seguito per facili rocce a riprendere il filo di cresta. Abbassarsi allora per pochi metri a sinistra di esso ad individuare un ulteriore ancoraggio (spuntone e chiodo). Si cala così in corda doppia nei pressi della breccia fra il Dente di Coca e la Cima d’Arigna. Salire quindi per la cresta WNW (I°, II°) alla Cima d’Arigna 2925 m; da essa scendere per la cresta E, appoggiando al caso verso meridione, a raggiungere la breccia quotata 2871 m (solo brevi passi di I°). Dalla breccia salire un canalino svasato, poi spostandosi leggermente sulla sinistra si raggiunge una comoda spalla. Seguendo la cresta si prosegue fino ad una elevazione intermedia quotata 3000 m (fin qui, passaggi di I°). Ora sempre sul filo calare ad un intaglio (una decina di metri di II°). Portarsi quindi ai piedi dell’evidente torrione nerastro, costituente l’anticima NW del Pizzo di Coca. Superati i primi ripidi metri (II°), la cresta diventa quasi verticale; si compie allora una esposta traversata verso sinistra (II°) di una ventina di metri su di una liscia placca spiovente. Poi salire direttamente (II°) alla sommità dell’anticima. Ora percorrere la cresta di collegamento lunga un centinaio di metri (I°) arrivando così in vetta al Pizzo di Coca 3050 m.
Dal Passo di Coca 2645 m alla vetta del Pizzo di Coca 3050 m, calcolare circa quattro ore.
Discesa: per la via normale lungo la cresta Sud-Est seguendo i rari ometti e gli sbiaditi bolli rossi (difficoltà F, passaggi di I°) fino alla bocchetta dei Camosci 2719 m, alla bocchetta si trova una colonnina del telesoccorso, in seguito abbassarsi per vasti ghiaioni mobili verso SW e spostandosi gradualmente a destra W scendere fino alla base dei contrafforti rocciosi meridionali del Dente di Coca a circa 2300 m, per poi attraversare e portarsi alla base del ripido pendio che segundolo per tracce di sentiero porta di nuovo al Passo di Coca 2645 m, in seguito come percorso già descritto in precedenza.
Remarques
L'accesso al Bivacco Corti da fondovalle è consigliabile seguendo la strada fino alle Baite Prataccio 1458 m, per poi in seguito per sentiero pianeggiante fino ad entrare nella valle principale, perchè l'accesso seguendo il fondovalle presso la località Forni è vivamente sconsigliato in estate a causa dell'abbandono di esso e si finisce in breve a fare i conti in una giungla di lamponi ontai e ortiche.
Seppur breve il tratto della Vedretta del Lupo al mattino con neve gelata può richiedere l'uso dei ramponi e della piccozza, in seguito a seconda delle condizioni si può valutare di lasciarli al Passo di Coca e riprenderli al ritorno.
Matériel
Oltre all'attrezzatura per la traversata, anche piccozza e ramponi per l'attraversamento della Vedretta del Lupo fino al Passo di Coca 2645 m.
Ressources externes
Guida dei Monti d'Italia Alpi Orobie 1957 di Silvio Saglio, Alfredo Corti e Bruno Credaro.














Commentaires
Ce contenu est sous licence Creative Commons BY-SA 3.0
Les images associées à cette page sont disponibles sous la licence spécifiée sur le document d'origine de chaque image.
Imprimé le 18 juin 2025 01:25