La stanza di Anna

quest’ anno l’ autunno mi ha colta impreparata
e’ arrivato che non me ne sono accorta, senza preavviso
sembra ancora estate, tantopiu’ che con le piogge che ha fatto e la temperatura mite, si e’ tutto un po’ rinverdito

omaggio all’ autunno

provo a mettere giù dinuovo qualcosetta :smiley:
le categorie del bene e del male sono nate e cresciute di pari passo con la ragione
per gli animali, le piante che seguono l’ istinto nelle loro scelte, i direttori sono il piacere e il dolore
facile: cosa piace e’ giusto, cosa provoca dolore deve essere rifuggito
per chi ha la ragione non e’ sempre così: certe cose piacciono, ma non vanno o non andrebbero fatte ed altre, che non garbano, invece, sono molto giuste
con la ragione si e’ sviluppata la tecnologia e quindi la forza, nel bene come nel male, dei poteri umani
avremmo potuto distruggerci in brevissimo tempo
invece il bene e il male si sono inseriti nei cromosomi e ci hanno dato una mano a proseguire nel nostro cammino
il bene e’, per esempio la collaborazione, la compassione, l’ aiuto reciproco, il male tutto ciò che danneggia se’ stessi o la collettività
chi, dall’inizio della storia dell’ uomo non ha capito questo, non ha perseguito il bene, e’ finito presto o comunque ha distrutto quei rapporti fondamentali per la sopravvivenza
le regole e le leggi hanno sancito, reso universali e uniformi questi due grandi principi: il bene e il male
ogni società si e’ ovviamente costruita le proprie regole del bene e del male e in ogni tempo c’ e’ stato un bene e un male che si e’ evoluto, che e’ cambiato
ma la base e il fine sono sempre stati, anche se a volte in modo non così evidente, la salvaguardia del genere umano
seguendo la ragione e’ un po’ più difficile sapere cos’ e’ giusto e cosa no
per milioni di anni la natura, usando il piacere e il dolore e’ andata a colpo sicuro verso la perfezione
noi, pur ragionando molto tempo sulle nostre leggi, spesso ci accorgiamo che il giusto stava da un’ altra parte…

promesso: per un po’ pausa riflessioni
vado a prepararvi una bella tisana virtuale :smiley:

ah! volevo ancora aggiungere che noi adesso viviamo in modalità ibrida :wink:
con tutte e quattro le voci: piacere dolore bene male
il tutto rende ancora più difficili le scelte :rolleyes:

oggi sono andata a procacciarmi il cibo su dal s bernardo
prima ho fatto la salita bella diretta, localizzando il cibo, ossia le mazze di tamburo, le cravette (di porcini neanche l’ ombra), le prime castagne
poi mi sono fatta la discesa con comodo, raccogliendo i frutti della terra
adesso, in parte sono a seccare e in parte in pentola, con una ricettina veloceveloce: olio vino bianco spezie peperoncino aglio sale (poco) e mescolare di tanto in tanto per non far attaccare sotto
le castagne le cuocio adesso, finito di scrivere qui, e poi, magari me le sbafo stase con della panna montata o, se non ho voglia di lavorare :wink: , con della panna bell’e da montare, che e’ anche buona cosi’

oh e’ da un po’ che non ci sono nuovi pensieri e allora… aggiorno :smiley:
prima di tutto, mi congratulo con chi e’ alla regia del cambio di stagione (tema appena svolto sopra :wink: ) perche’ e’ davvero un prodigio, come i periodi, uguali nel susseguirsi, siano sempre diversi nel manifestarsi
non ci si annoia davvero mai di fronte allo spettacolo della vita :slight_smile:
per esempio quest’ anno, anche se l’ autunno e’ gia’ cominciato da un po’, le foglie e i prati sono ancora verdi come se fosse maggio
poi, mi permetto di consigliarvi di cominciare a prendere l’ abitudine al freddo
c’ e’ un bellissimo esperimento da fare per capire cosa sto per dire
prendere tre bacinelle
una con l’ acqua calda, una con l’ acqua a temperatura normale, una con l’ acqua molto fredda
immergere una mano nell’ acqua calda e l’altra nell’ acqua fredda e dopo alcuni istanti metterle entrambe nella bacinella a temperatura normale
con la mano che era stata nell’ acqua calda si sentira’ l’ acqua fredda e viceversa
questo perche’ il nostro corpo si « abitua » alle temperature e cambia il livello della normalita’
( lo fa per tante altre cose, ad esempio se uno mangia una cosa molto salata, poi il resto, anche se e’ salato normalmente, sembra insipido)
allora, se ai primi freddi ci vestiamo come l’ omino michelin e facciamo andare i termosifoni abballe, soffriremo il freddo per tutto l’ inverno
se invece ci adattiamo pian piano al freddo, con un po’ di pazienza, riusciremo a sopportare piu’ facilmente i rigori che frate inverno ci riservera’

possiamo cominciare a sciolinare :wink:

anche se nei prati ci sono dei fiori che sembra primavera…
e’ cominciato il foliage: primi i ciliegi con il loro caldo rosso, a seguire, timidamente, gli altri

adesso che e’ passato un po’ di tempo dalle ultime riflessioni dense, ci siamo un po’ riposati, possiamo affrontare un altro bel temino :smiley:
lasciato da parte il Creatore, passerei alle creature…
per non tediare troppo, ecco un piccolo racconto
un tempo molto lontano, diversamente da come succede adesso, non c’ erano tele, internet, giornali e quant’ altro a dettare legge, a spiegare le cose, a indicare la via
per le questioni importanti, esistenziali, era in uso rivolgersi ai saggi: personaggi che, conducendo una vita parca e umile, potevano dedicare molto tempo allo spirito e quindi ai pensieri, guadagnandosi così la fiducia altrui
un tal giovannino, agricoltore abitante di un tranquillo paesino campestre, quando lavorava tutto solo nei campi, aveva spesso pensieri e domande strane di cui non riusciva a venire a capo
per esempio si chiedeva come si potesse, con un ramo, creare una pianta, semplicemente recidendolo e infilandolo nel terreno umido
oppure, quando vedeva molte piantine su una stessa radice, si chiedeva se ognuna fosse un essere vivente a se’ o se potesse esistere una vita « comunitaria »
anche in vista del paradiso, dato che lui era molto credente, nella vita « dopo »
e quindi con questi, e con tanti altri pensieri come questo, che non sto a riportare per non appesantire il racconto, parti’ per recarsi da un saggio di cui aveva sentito parlare molto bene
raccolti due stracci, un tozzo di pane e qualche soldo in una bisaccia, dopo sette lunghi giorni di cammino, eccolo bussare alla porta del santo (barba bianca lunga, occhi vivaci e sguardo profondo, mani secche e incallite, abiti umili ma lindi, stanza semplice ma molto accogliente)
dopo essersi rifocillato, venne il momento di esporre le questioni
giovannino snocciolo’ ad uno ad uno i suoi pensieri
il santo segui’ attentamente e dopo alcuni istanti di silenzio cosi’ rispose
la vita non e’ proprieta’ di nessuno
essa scorre e non puo’ essere raccolta, proprio come non si puo’ raccogliere il vento con le mani
immagina l’ acqua come invade la sabbia sulla spiaggia
lei entra ed esce libera, continuamente
noi viventi siamo pervasi dalla vita
la vita che c’ e’ in me e’ la stessa che c’ e’ in te e che entra in tutti i viventi
noi siamo ospiti della vita, lei e’ in noi, per un dato tempo
quando esce da noi, essa non finisce e non finirà se noi ne avremo rispetto
ecco perché un ramo nella terra umida diventa pianta: ha la vita nel suo interno
Il rispetto per la nostra terra quindi e’ il rispetto per la vita ed e’ un atto dovuto, anche se non sappiamo (ancora) chi l’ abbia voluta
e se qualcuno dice che il danno inferto alla natura e’ un danno inferto a se’ stessi , ha ragione perche’ la vita, che scorre da secoli, e’ una sola
non ti crucciare giovannino, e porta avanti il pezzetto di vita che hai avuto in dono, e benedici questa grande fortuna

questa notte poco dopo le tre e mezza sono passate delle oche starnazzanti che hanno fatto uno schiamazzo incredibile
saranno state piu’ di 200
da onest verso est, chissa’ dove erano dirette
certo che si fanno una bella faticaccia
altrocche’ le nostre uscite in in giornata, i nostri record di salita, ecc ecc
poi scriveranno la relazione? :smiley:

questo periodo, tutti gli anni, mi riporta indietro nel tempo quando, il giorno dei santi, andavo in visita al cimitero
da bambina, per obbligo dei miei genitori; da grande per far loro piacere
adesso che loro sono andati oltre, non ho piu’ obblighi del genere e, ne sono sicura, i miei non hanno di certo piacere che io vada a trovarli in quell’ orrendo posto!
quindi e’ a cuor leggero che vado a festeggiare i miei santi dove voglio io, e cioè su qualche bella cima o comunque in qualche posto più ameno rispetto a un cimitero pieno di loculi
gli unici cimiteri che riesco a sopportare sono quelli dei paesini piccoli, con le tombe nella terra
come dicevo mi riaffiorano i ricordi…mi sembra che ai tempi facesse più freddo, che le foglie fossero già quasi tutte a terra e i rami degli alberi neri e nudi
il sole era quasi sempre molto pallido, c’ era una nebbiolina che rendeva l’ atmosfera opaca, il freddo entrava nelle ossa e nel cuore
ricordo i passi della gente sulla ghiaia dei vialetti
per andare dove c’ erano i nostri, si passava tra le tombe: gli sguardi delle foto venivano dietro anche se uno si spostava
finita la visita al cimitero si andava in piazza galimberti a comprare le caldarroste, che mi scaldavano le mani ma me le sporcavano tutte di nero
a mandarle giù, mi restavano tutte le briciole in gola
l’ unica cosa bella che ricordo di quei giorni e’ che c’ era vacanza, ma pensavo gia’ che passava troppo in fretta, come la vita…

sono stata a fare il giro dei laghi roburent
e’ uno dei piu’ bei percorsi qui in valle (e non solo :wink: ), tra quelli non troppo lunghi
in questi giorni l’ autunno sta facendo furori con i suoi toni caldi al completo
le foglie sono ancora tutte attaccate ai rami, non so per quanto perche’ prevedono una ondata di maltempo

fanno piacere due caldarroste?
oggi porta, con sto tempo… :rolleyes:

cosa hanno in comune i pensieri e l’ aria?
entrambi non hanno volume proprio, ne’ forma propria
l’ aria e i pensieri riempiono tutto lo spazio messo a disposizione e prendono la forma del contenitore
quindi, i nostri pensieri, piu’ che dall’ idea di partenza, dipendono dallo spazio dell’ anima che mettiamo loro a disposizione
e’ anche per questo che gli effetti di una stessa frase, di uno stesso spunto, sono differenti per ognuno :slight_smile:

[quote=« annagarelli, id: 1878025, post:1639, topic:68732 »]cosa hanno in comune i pensieri e l’ aria?
entrambi non hanno volume proprio, ne’ forma propria
l’ aria e i pensieri riempiono tutto lo spazio messo a disposizione e prendono la forma del contenitore
quindi, i nostri pensieri, piu’ che dall’ idea di partenza, dipendono dallo spazio dell’ anima che mettiamo loro a disposizione
e’ anche per questo che gli effetti di una stessa frase, di uno stesso spunto, sono differenti per ognuno :)[/quote]

già …

E’arrivata!! :slight_smile:

ma non si vede quanta ce n’ e’
dove sei andato a scivolare?
anche qui ne e’ scesa un po’ ma per sciare bene bisogna andare oltre il colle della maddalena, in zona vars
io adesso vado ancora a piede libero, aspetto che la neve scenda nei cortili di casa :slight_smile:

la settimana scorsa ho fatto due bei gironi in val grana,che e’ la valle giusto di fianco alla mia
volendo, di qui dove abito, in un’ oretta neanche, si scavalca e sei subito in val grana :slight_smile:
abbiamo attraversato alcune borgate molto ben ristrutturate
siamo passati anche in mezzo a qualche gruppetto di case ormai abbandonate perche’ troppo difficili da raggiungere a piedi
adesso la gente preferisce abitare dove con un passo sei dove vuoi
e ti fai la sgambata, magari anche lunga, quando vuoi
In queste borgatelle pur cadenti, le case hanno comunque mantenuto una dignita’, un riserbo, una loro bellezza
le pietre cadute non hanno fatto altro che tornare da dove erano venute
mentre le guardavo in silenzio mi sembrava di rivedere la vita come scorreva ai tempi, cadenzata dal sudore, dalla fatica, dalle gioie legate alle buone cose della terra
niente a che vedere con i casermoni abbandonati e cadenti che ho avuto occasione di ammirare domenica, mentre tornavo in autostrada

ecco…

grazie per queste foto!