La stanza di Anna

siamo poi già ben fortunati noi, che ci piace la montagna :wink:
quando la vita artificiale ci sta troppo stretta, scappiamo su, dove tutto e’ vero: il freddo e’ quello del vento o della neve e del ghiaccio, l’acqua esce dalle viscere della terra che ci ha generati, ci disseta e ci ritempra
possiamo faticare e sentire il peso di ogni passo per poi sederci e guardare lontano, pensando
magari a tutti i nostri sogni, a tutto quello che abbiamo vissuto, a quello che sono i nostri desideri, in una dimensione in cui tutto si mescola e non ha più ne’ tempo ne’ eta’
poi, si ritorna a valle, certo
si riprende ogni cosa come prima, ma nell’ anima, per molto tempo resta accesa una luce e soprattutto la sicurezza che una scappatoia c’ e’…

vi siete ricordati dell’ oleolito di arnica?

beh! se non l’ arnica che e’ più « difficile », almeno l’ iperico …

e poi c’ e’ anche la lavanda, si fa l’ oleolito nel solito modo: fiori nell’ olio in un barattolo, lasciare al sole, filtrare
mantiene un profumo meraviglioso
prometto che e’ l’ ultimo fiore che metto in vista :wink:

Tutto quel che l’ uomo ha costruito e la vita artificiale che ha programmato, possono dare l’ idea che ormai siamo lontani ed indipendenti da quello che è la storia della terra.
Molte volte ho l’ impressione che, oltre a non tenere in conto il nostro stretto legame con la nostra madre terra, vogliamo addirittura scordare da dove veniamo; in certi ambienti, la natura è presente solo nei documentari o in qualche bella foto appesa a un muro…
In realtà è necessario avere più rispetto della vita e degli equilibri tra i viventi e tenere più presenti le forze strutturali di questo nostro pianeta che è ancora in piena evoluzione.
Forse, per noi che frequentiamo la montagna è più facile capire il legame tra noi e la natura; sappiamo godere della bellezza della terra, siamo più consapevoli della sua delicatezza e delle sue forze spaventose; abbiamo anche più presente che non avere rispetto, o non ripararci in modo adeguato, significa tassativamente subirne risvolti e conseguenze

sono stata dinuovo un po’ a zonzo :smiley:
cosi’ mi sono trovata la tv in camera per cui ne ho un po’ approfittato :wink:
i programmi televisivi che preferisco sono le pubblicità
si’ proprio le pubblicità
sono fatte con cura, scavano all’ interno delle nostre più recondite passioni, nei nostri più profondi desideri e riportano sovente i nostri pensieri ricorrenti
ciò che mi ha colpito maggiormente, e che un po’ in fin dei conti mi ha rallegrata, e’ stato il vedere che tantissimi spot promuovono la bontà dei prodotti offrendo parimenti la bontà d’ animo, la purezza, la semplicità, l’ onesta’, il ritorno alle sane origini e tradizioni, i sani principi morali, valori importanti quali l’ amore sincero, la famiglia, l’ amicizia ecc ecc
in una società dove chi ha qualche pensiero positivo e’ subito classificato un « buonista » , in un mondo che oggigiorno sembra fatto solo per i duri, gli sbruffoni, i grossolani, gli egoisti, gli ingordi, i menefreghisti, gli arraffoni, i somministratori di bustarelle, gli abitanti del regno del soldo, forse non tutto il buono e’ completamente morto e seppellito… :slight_smile:

ho un avvenimento da festeggiare :slight_smile:
gradite una fettina virtuale di questo bel dolce di stagione?
crostata di more
prendete pure perche’ io intanto adesso vado a raccoglierne altre :smiley:

sono dietro a raccogliere nocciole per l’ inverno
le nocciole hanno un sacco di proprieta’, oltre ad essere strabuone :stuck_out_tongue:
purtroppo mi tocca condividerle con i ghiri, pazienza :rolleyes:
facciamo la gara a chi e’ piu’ veloce :smiley:

Hmmm! :slight_smile:

thomas, appena imparo a postare le foto mie :cool: vi faccio assaggiare virtualmente i dolci che faccio :stuck_out_tongue:
communque raccogliere nocciole e’ un po’ (palloso) come fare yoga, pero’ col vantaggio che poi hai le nocciole… :slight_smile:

avete 5 minuti per un po’ di sentimentalismo? :smiley:
ecco a voi…

oggi vi parlo di dio
si’ di come mi piacerebbe che fosse dio
e’ un mio chiodo fisso
sono stata allevata da genitori molto cattolici
soprattutto mio padre lo era: buon per lui, e’ stato felice, mai un momento di tristezza, di depressione, di lagnanza nei confronti della vita
io non sono cosi’, probabilmente mi manca la « parabola » per ricevere il segnale, come per il satellite…
non ho la parabola, la mia tele non riceve dal satellite
comunque penso che in un futuro (lontano q b :wink: ), quando sara’ tutto piu’ chiaro, sicuramente ne verro’ a capo, o per lo meno ci capirò qualcosa in più
per adesso posso solo sentirmi un po’ vicina al cielo quando salgo su, su una cima alta ed eventualmente esprimere dei desiderata…
ad esempio vorrei :rolleyes:
un dio che non si rivela solo a un gruppo di eletti ( che poi devono farsi il mazzo a convincere tutti gli altri non eletti)
un dio di tutti: sia degli uomini che degli esseri che popolano il nostro pianeta, dell’ acqua, dell’ aria, del fuoco e della terra
che non pretende che in nome suo si uccida, si facciano delle stragi, si sradichino le tradizioni (chi e’ senza peccato in questo senso scagli la prima pietra…)
che non va a cena con il potere e con la ricchezza
un dio che viene bene di sentire nel vento, in un cielo pieno di stelle, in un prato verde o in una montagna coperta di neve
un dio che non manda suo figlio, a forma di uomo, sulla terra a farsi ammazzare, perché e’ il dio della vita
questo ed altro, e’ ciò che immagino di dio

quest’ anno l’ autunno mi ha colta impreparata
e’ arrivato che non me ne sono accorta, senza preavviso
sembra ancora estate, tantopiu’ che con le piogge che ha fatto e la temperatura mite, si e’ tutto un po’ rinverdito

omaggio all’ autunno

provo a mettere giù dinuovo qualcosetta :smiley:
le categorie del bene e del male sono nate e cresciute di pari passo con la ragione
per gli animali, le piante che seguono l’ istinto nelle loro scelte, i direttori sono il piacere e il dolore
facile: cosa piace e’ giusto, cosa provoca dolore deve essere rifuggito
per chi ha la ragione non e’ sempre così: certe cose piacciono, ma non vanno o non andrebbero fatte ed altre, che non garbano, invece, sono molto giuste
con la ragione si e’ sviluppata la tecnologia e quindi la forza, nel bene come nel male, dei poteri umani
avremmo potuto distruggerci in brevissimo tempo
invece il bene e il male si sono inseriti nei cromosomi e ci hanno dato una mano a proseguire nel nostro cammino
il bene e’, per esempio la collaborazione, la compassione, l’ aiuto reciproco, il male tutto ciò che danneggia se’ stessi o la collettività
chi, dall’inizio della storia dell’ uomo non ha capito questo, non ha perseguito il bene, e’ finito presto o comunque ha distrutto quei rapporti fondamentali per la sopravvivenza
le regole e le leggi hanno sancito, reso universali e uniformi questi due grandi principi: il bene e il male
ogni società si e’ ovviamente costruita le proprie regole del bene e del male e in ogni tempo c’ e’ stato un bene e un male che si e’ evoluto, che e’ cambiato
ma la base e il fine sono sempre stati, anche se a volte in modo non così evidente, la salvaguardia del genere umano
seguendo la ragione e’ un po’ più difficile sapere cos’ e’ giusto e cosa no
per milioni di anni la natura, usando il piacere e il dolore e’ andata a colpo sicuro verso la perfezione
noi, pur ragionando molto tempo sulle nostre leggi, spesso ci accorgiamo che il giusto stava da un’ altra parte…

promesso: per un po’ pausa riflessioni
vado a prepararvi una bella tisana virtuale :smiley:

ah! volevo ancora aggiungere che noi adesso viviamo in modalità ibrida :wink:
con tutte e quattro le voci: piacere dolore bene male
il tutto rende ancora più difficili le scelte :rolleyes:

oggi sono andata a procacciarmi il cibo su dal s bernardo
prima ho fatto la salita bella diretta, localizzando il cibo, ossia le mazze di tamburo, le cravette (di porcini neanche l’ ombra), le prime castagne
poi mi sono fatta la discesa con comodo, raccogliendo i frutti della terra
adesso, in parte sono a seccare e in parte in pentola, con una ricettina veloceveloce: olio vino bianco spezie peperoncino aglio sale (poco) e mescolare di tanto in tanto per non far attaccare sotto
le castagne le cuocio adesso, finito di scrivere qui, e poi, magari me le sbafo stase con della panna montata o, se non ho voglia di lavorare :wink: , con della panna bell’e da montare, che e’ anche buona cosi’

oh e’ da un po’ che non ci sono nuovi pensieri e allora… aggiorno :smiley:
prima di tutto, mi congratulo con chi e’ alla regia del cambio di stagione (tema appena svolto sopra :wink: ) perche’ e’ davvero un prodigio, come i periodi, uguali nel susseguirsi, siano sempre diversi nel manifestarsi
non ci si annoia davvero mai di fronte allo spettacolo della vita :slight_smile:
per esempio quest’ anno, anche se l’ autunno e’ gia’ cominciato da un po’, le foglie e i prati sono ancora verdi come se fosse maggio
poi, mi permetto di consigliarvi di cominciare a prendere l’ abitudine al freddo
c’ e’ un bellissimo esperimento da fare per capire cosa sto per dire
prendere tre bacinelle
una con l’ acqua calda, una con l’ acqua a temperatura normale, una con l’ acqua molto fredda
immergere una mano nell’ acqua calda e l’altra nell’ acqua fredda e dopo alcuni istanti metterle entrambe nella bacinella a temperatura normale
con la mano che era stata nell’ acqua calda si sentira’ l’ acqua fredda e viceversa
questo perche’ il nostro corpo si « abitua » alle temperature e cambia il livello della normalita’
( lo fa per tante altre cose, ad esempio se uno mangia una cosa molto salata, poi il resto, anche se e’ salato normalmente, sembra insipido)
allora, se ai primi freddi ci vestiamo come l’ omino michelin e facciamo andare i termosifoni abballe, soffriremo il freddo per tutto l’ inverno
se invece ci adattiamo pian piano al freddo, con un po’ di pazienza, riusciremo a sopportare piu’ facilmente i rigori che frate inverno ci riservera’

possiamo cominciare a sciolinare :wink:

anche se nei prati ci sono dei fiori che sembra primavera…
e’ cominciato il foliage: primi i ciliegi con il loro caldo rosso, a seguire, timidamente, gli altri

adesso che e’ passato un po’ di tempo dalle ultime riflessioni dense, ci siamo un po’ riposati, possiamo affrontare un altro bel temino :smiley:
lasciato da parte il Creatore, passerei alle creature…
per non tediare troppo, ecco un piccolo racconto
un tempo molto lontano, diversamente da come succede adesso, non c’ erano tele, internet, giornali e quant’ altro a dettare legge, a spiegare le cose, a indicare la via
per le questioni importanti, esistenziali, era in uso rivolgersi ai saggi: personaggi che, conducendo una vita parca e umile, potevano dedicare molto tempo allo spirito e quindi ai pensieri, guadagnandosi così la fiducia altrui
un tal giovannino, agricoltore abitante di un tranquillo paesino campestre, quando lavorava tutto solo nei campi, aveva spesso pensieri e domande strane di cui non riusciva a venire a capo
per esempio si chiedeva come si potesse, con un ramo, creare una pianta, semplicemente recidendolo e infilandolo nel terreno umido
oppure, quando vedeva molte piantine su una stessa radice, si chiedeva se ognuna fosse un essere vivente a se’ o se potesse esistere una vita « comunitaria »
anche in vista del paradiso, dato che lui era molto credente, nella vita « dopo »
e quindi con questi, e con tanti altri pensieri come questo, che non sto a riportare per non appesantire il racconto, parti’ per recarsi da un saggio di cui aveva sentito parlare molto bene
raccolti due stracci, un tozzo di pane e qualche soldo in una bisaccia, dopo sette lunghi giorni di cammino, eccolo bussare alla porta del santo (barba bianca lunga, occhi vivaci e sguardo profondo, mani secche e incallite, abiti umili ma lindi, stanza semplice ma molto accogliente)
dopo essersi rifocillato, venne il momento di esporre le questioni
giovannino snocciolo’ ad uno ad uno i suoi pensieri
il santo segui’ attentamente e dopo alcuni istanti di silenzio cosi’ rispose
la vita non e’ proprieta’ di nessuno
essa scorre e non puo’ essere raccolta, proprio come non si puo’ raccogliere il vento con le mani
immagina l’ acqua come invade la sabbia sulla spiaggia
lei entra ed esce libera, continuamente
noi viventi siamo pervasi dalla vita
la vita che c’ e’ in me e’ la stessa che c’ e’ in te e che entra in tutti i viventi
noi siamo ospiti della vita, lei e’ in noi, per un dato tempo
quando esce da noi, essa non finisce e non finirà se noi ne avremo rispetto
ecco perché un ramo nella terra umida diventa pianta: ha la vita nel suo interno
Il rispetto per la nostra terra quindi e’ il rispetto per la vita ed e’ un atto dovuto, anche se non sappiamo (ancora) chi l’ abbia voluta
e se qualcuno dice che il danno inferto alla natura e’ un danno inferto a se’ stessi , ha ragione perche’ la vita, che scorre da secoli, e’ una sola
non ti crucciare giovannino, e porta avanti il pezzetto di vita che hai avuto in dono, e benedici questa grande fortuna